Il lockdown conseguenza dell’esplosione dei contagi del Covid-19 ha prodotto effetti prima difficilmente prevedibili anche nel settore immobiliare.
Chi avrebbe potuto immaginare si verificasse un blocco che ha investito comunità e nazioni intere determinando la chiusura di Aziende, Imprese, Industrie.
Tutti i settori ne sono coinvolti. Ristorazione, Bar, Negozi e il segmento dei servizi alle persone.
Il lockdown nei fatti è stato un vero detonatore per lo smartworking, termine anglofono che indica il lavoro da casa o in generale da remoto.
Professionisti ed aziende usano questa modalità già da anni e la diffusione della banda larga o del 4G(domani 5G), hanno dato impulso.
Le aziende vendono e si promuovono online, della stessa modalità anche il settore immobiliare non può farne a meno.
Il fenomeno ha profondamente inciso e continuerà a farlo determinando cambiamenti nella nostra vita lavorativa e nel sociale.
Il digitale, ha prodotto effetti positivi, con la diminuzione dei costi per i lavoratori e per le Aziende.
Per l’ambiente, con minore rilascio di PMI quindi Smog nelle grandi città.
Ha determinato però un minore o quasi nullo afflusso di impiegati nelle Aziende e di turisti che nelle città d’arte, vivono grazie a questi flussi.
Chi sosteneva il settore con la domanda di case per affitti brevi, b&B, pensioni o alberghi, nel periodo di blocco, non c’era più. Agenzie di viaggio, operatori turistici, trasporti, taxi, voli, attività pressoché annullate.
Lo spopolamento delle aree centrali e dei centri commerciali, ha causato colpi spesso ferali ai settori economici più tradizionali, le tante vetrine chiuse nei prossimi mesi svelerà l’entità della crisi.
E’ quindi un fenomeno che è quindi opportuno studiare e valutare per conoscerlo ed immaginare come meglio governarne gli effetti. Il settore immobiliare non poteva non esserne anch’esso coinvolto, risentendo degli effetti spesso molto diversi per l’ambito commerciale rispetto a quello abitativo.
Nel settore degli immobili commerciali, si può davvero dire c’era un prima ed ora il post lockdown.
Uffici, locali commerciali, negozi, i locali adibiti alla ristorazione. Le attività rivolte ai servizi alla persona, (estetisti, parrucchieri, barbieri, massaggi), il Fitness, gli Stadi, le Sale concerto.
Il calo nel valore degli affitti e la diminuzione nel prezzo di vendita degli immobili commerciali è ormai un dato evidente. Ma non determinerà un calo nel numero degli atti.
Il mercato anche quello immobiliare, riserva sempre delle occasioni a chi ha capitali da investire.
I grandi investitori potrebbero anche ritenere il momento come un occasione da cogliere. In Borsa esiste da sempre il mediare al ribasso il valore del bene, bears or bull (l’Orso o il Toro).
Per il segmento immobiliare delle abitazioni, il cambiamento potrebbe essere importante.
I lavoro intelligente (smart) produce già oggi e sempre più, modifiche nelle ricerche e preferenze in ragione delle mutate esigenze lavorative.
Allontanarsi dai grossi centri e dal centro città è necessario in ragione della ricerca di una maggiore e migliore qualità dell’abitare. Abitazioni più ampie nella metratura, comode, ampie, luminose, con spazi polivalenti da utilizzare agli scopi più diversi. Appartamenti o ville, con giardino e terrazzo, il verde, aree dove fare fitness al riparo da potenziali contatti.
I piccoli centri, sono ovviamente quelli in cui è più facile, più conveniente trovare soluzioni per acquistare a prezzi più bassi.
Anche a Messina, puoi trovare case singole, appartamenti, ville , con prezzi medi attorno ai 1000 euro al mq.
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